Emilio Gola

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Emilio Gola fotografato da Emilio Sommariva, 1922

Emilio Gola (Milano, 22 febbraio 1851Milano, 21 dicembre 1923) è stato un pittore e ingegnere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sulla spiaggia di Alassio, 1917 (Fondazione Cariplo)

Di nobili origini, è incoraggiato all'arte fin da adolescente dal padre Carlo, pittore dilettante. Nel 1873 consegue la laurea in Ingegneria industriale al Regio Istituto Tecnico Superiore (futuro Politecnico di Milano); contemporaneamente si dedica alla pittura sotto la guida di Sebastiano De Albertis, completando la sua formazione con ripetuti viaggi nei Paesi Bassi e a Parigi. Di temperamento emotivo, dipinge con vivacità, con larga propensione verso il verismo.

Esordisce all'Esposizione di belle arti dell'Brera nel 1879, cui segue la partecipazione costante a rassegne nazionali e ottiene grandi riconoscimenti ufficiali a livello europeo. Apprezzato ritrattista fin dagli anni ottanta, tra i suoi soggetti preferiti ricorrono figure femminili della nobiltà milanese, rappresentate nella loro dimensione mondana e in un naturalismo vigoroso. Compie viaggi di studio e formazione in Inghilterra e a Parigi si reca per conoscere Édouard Manet.

Alla produzione di ritratti Emilio Gola affianca un ricco repertorio di vedute di Milano e di paesaggi brianzoli, tradotti con un'accensione cromatica forte, che costituisce la sua cifra stilistica. Resta tuttavia ancorato ad un impressionismo di matrice lombarda, ricco di chiaroscuri forti e vigorosi. È attivo tra la Liguria e Venezia. Nella sua produzione tarda sono presenti marine, realizzate con grande sintesi formale ed intensità espressiva.

Se l'impressionismo tende a sfrangiare la luce, quello del Gola tende invece ad aggrumarla, con effetti di plasticità singolare, sfogata in densa vibrazione di colore.[1]

Viene cremato nel Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Milano, dove vengono conservate le ceneri.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Valsecchi,  p. 325.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Valsecchi, I paesaggisti dell'800, Milano, Electa-Bompiani, 1972, p. 325, tav. 148, SBN IT\ICCU\SBL\0437189.

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